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Ancora tragedie in montagna nell’ultimo week end


Erano tragedie quasi annunciate e purtroppo così è stato. Un fine settimana in cui era dato alto il pericolo di valanghe a causa della neve fresca caduta in settimana e del forte rialzo termico. D’altronde sono proprio queste due cose che incentivano la gente ad andare in montagna, tempo bello e neve fresca.

Iniziamo con la prima vittima sabato 13. Uno scialpinista svizzero è caduto in un crepaccio sul ghiacciaio del Lys, nei pressi del Colle Vincent, a circa 4000 metri di quota, un ponte di neve ha ceduto e l’uomo è precipitato in un crepaccio profondo una trentina di metri.

Una guida alpina che ha assistito all’incidente ha subito contattato i soccorsi, ma per l’uomo non c’era più nulla da fare. Il Soccorso alpino valdostano e gli uomini del Sagf della Guardia di Finanza hanno recuperato la salma che è poi stata trasferita in elicottero alla camera mortuaria di Gressoney. Secondo le prime ricostruzioni era in allenamento per la imminente gara scialpinistica Trofeo Mezzalama, il che deve ricordare a tutti quanta attenzione si deve prestare comunque muovendosi in alta quota sui ghiacciai in questi giorni.

Un’altra tragedia è successa sulle piste di La Thuile in Valle d’Aosta ed ha avuto come protagonista uno sciatore milanese, Giorgio Trombetta, di 57 anni. Stava scendendo da solo lungo la pista di rientro dal Piccolo San Bernardo, quando ha perso il controllo degli sci ed è caduto oltre un muro di contenimento, rimanendo incastrato a testa in giù tra la massicciata ed un cumulo di neve. L’allarme alla centrale del Soccorso alpino valdostano è scattato verso le 17 per «mancato rientro». L’ultimo avvistamento dello sciatore risaliva alle 14 in un ristorante sulle piste. Da lì sono partite le ricerche, coinvolgendo con il passare delle ore un numero sempre maggiore di soccorritori. Alla fine, verso l’una della notte scorsa, alla luce delle torce elettriche è stato visto uno sci che spuntava dalla neve ed è stato recuperato lo sciatore. La sua temperatura corporea era di 24 gradi centigradi. Trasportato all’ospedale di Aosta è morto all’alba. La polizia ha compiuto i rilievi per ricostruire la dinamica di un incidente che appare inspiegabile. «È avvenuto in un tratto pianeggiante – ha spiegato Corrado Giordano, direttore generale delle Funivie Piccolo San Bernardo – con neve primaverile che impedisce di andare a forti velocità. Non si capisce come abbia fatto a perdere il controllo degli sci e infilarsi in quel buco». Giorgio Trombetta era un assiduo frequentatore di La Thuile, dove ha una casa di villeggiatura, ed un esperto sciatore. 

Altro incidente mortale in valle di Gressoney, dove è morto un pescatore di trote, travolto da una valanga mentre era sul bordo del torrente Lys. La vittima è Paolo Vincent, di 70 anni, di Gressoney-La-Trinite’. L’incidente si è verificato ieri pomeriggio nei pressi della località Staffal. Anche in questo caso l’allarme e’scattato solo nel tardo pomeriggio. I soccorritori hanno subito concentrato le ricerche nella zona dove era caduta la valanga, con l’ausilio di unità cinofile e anche di un gatto delle nevi per agevolare lo scavo. Le operazioni sono state sospese a notte fonda e sono riprese la mattina successiva. Sotto circa sei metri di neve, è stato infine ritrovato il corpo del pescatore.

Da segnalare anche una valanga che tra domenica e lunedì e scesa ripetutamente sulla strada di Pont Valsavarenche, fortunatamente senza conseguenze tranne qualche ritardo nei passaggi degli automobilisti

La terza vittima in Austria. È un alpinista meranese di 53 anni, morto durante un’escursione sul Kleinglockner. L’uomo era con quattro compagni del soccorso alpino quando, durante la discesa nella zona del canalone Pallavicini, ha improvvisamente ceduto un banco di neve sotto i suoi piedi. L’alpinista è precipitato per 600 metri, perdendo la vita.

Altre quattro persone sono rimaste uccise sulle Alpi francesi, austriache e svizzere per colpa delle valanghe. In Francia due partecipanti ad un tour sciistico sono stati uccisi da una valanga che oggi li ha travolti a Dent Parrachee sul massiccio della Vanoise, mentre un altro sciatore francese era stato ucciso da una valanga sul massiccio di Champsaur. Sulle alpi svizzere è stato un tedesco di 33 anni a rimanere ucciso da una valanga, mentre altri due scalatori che erano con lui si sono salvati. Ed era sempre una scalatrice la 53enne tedesca che è rimasta uccisa nel Tirolo austriaco quando un lastrone di ghiaccio su cui stava camminando ha ceduto facendola cadere in un precipizio.  

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.